Il Tesoro di Oak Island


16 Agosto 2013

Oak Island è una piccola isoletta canadese situata nella baia di Mahone, in Nova Scotia. Da più di 200 anni quest'isola è la meta preferita dai cacciatori di tesori.

La leggenda del suo favoloso tesoro nacque nel 1795 quando un adolescente di nome Daniel McGinnis (o McInnis secondo fonti differenti), girovagando per l'isola, si imbatté in una strana depressione del terreno. Sopra di essa si trovava, appesa al ramo di una grande quercia una vecchia carrucola. Incuriosito e a conoscenza delle storie di pirati e tesori nascosti che si tramandavano sull'isola, decise di andare ad avvertire due suoi amici, John Smith e Anthony Vaughan. 
I tre amici decisero di intraprendere uno scavo. Appena iniziati i lavori, poco sotto la superficie, si imbatterono in uno strato di pietre disposte in modo da coprire l'intera buca. Dopo altri 3 metri di scavo trovarono uno strato di legno di quercia e andando più in profondità ne trovarono altri due rispettivamente a 6 e a 9 metri. Non essendo in grado di scavare più in profondità dati gli scarsi attrezzi a disposizione decisero di abbandonare momentaneamente il progetto in attesa di un aiuto (secondo altre fonti i tre ragazzi continuarono per altri 4,5 metri circa dopo il primo strato di legno, arrivando ad una profondità di circa 7,5 metri prima di accantonare momentaneamente il progetto).

Otto anni dopo i tre amici vennero contattati da un ricco uomo d'affari proveniente da Onslow, Simeon Lynds, che colpito dalla loro storia decise di fondare la Onslow Company, con il solo scopo di scovare il tesoro di Oak Island. I lavori di scavo cominciarono tra il 1803 e il 1804 (fonti differenti dicono il 1810) e grazie ai mezzi della Onslow Company raggiunsero velocemente i 27 metri circa, trovando ad intervalli di 3 metri strati di legno di quercia. Oltre al legno trovarono a 12 metri uno strato di carbone, a 15 uno di argilla e a 18 uno strato di quello che identificarono come fibre di cocco. Ai 27 metri di profondità trovarono una delle scoperte più importati dall'inizio degli scavi. Una misteriosa pietra con incisi degli strani simboli apparentemente senza alcun senso.
Studi più approfonditi portarono un professore di Alifax (fonti dicono intorno al 1860) a decifrarli come un messaggio in codice che recitava: "Forty feet below two million pounds are buried" (quaranta piedi più giù sono sepolti due milioni di sterline). Dopo questa scoperta nacque la teoria che la pietra fosse un falso messo li da qualcuno che voleva incoraggiare altri investitori ad unirsi al progetto.



La pietra, nonostante non fosse stata decifrata, incoraggio gli scavi della Onslow Company che poco sotto il ritrovamento della pietra, sondando il terreno con un piede di porco, colpì qualcosa che sembrava uno scrigno. Quella sera però i lavori vennero interrotti perché si stava facendo notte.
La mattina seguente i ricercatori fecero un'amara scoperta, il pozzo (chiamato Money Pit) venne trovato quasi interamente allagato. I tentativi per cercare di svuotare il pozzo furono inutili e l'acqua non accennava a diminuire così furono costretti ad abbandonare il progetto. Qualche tempo dopo tentarono di creare un pozzo parallelo per raggiungere il tesoro ma anche questo si allagò costringendo la Onslow Company a rinunciare definitivamente anche per mancanza di fondi.

Nel 1845 un membro dello scavo originale Anthony Vaughan contribuì a formare la Truro Company per proseguire con gli scavi alla ricerca del tesoro. Gli scavi però cominciarono solo nel 1849, dopo 4 anni di preparazione. La nuova compagnia riuscì in poco tempo a raggiungere i 26 metri ma lo scavo fu nuovamente invaso dall'acqua, così la compagnia decise di utilizzare una trivella ed estrarre campioni di terreno. Ad una profondità di 30 metri la trivella attraversò una piattaforma di abete rosso, poi incontrò 10 cm di quercia e quindi 56 cm di quello che fu definito come metallo in pezzi; poi 22 cm di quercia, altri 56 cm di metallo, 10 cm di quercia e ancora una piattaforma di abete rosso. La loro conclusione fu che avevano trivellato attraverso due casse o barili contenenti monete d'oro. Nel resoconto si menziona che  l'estrazione della trivella aveva riportato alla luce 3 anelli d'oro appartenenti a quella che poteva essere una catena. Quest'ultimi però non sono mai stati ritrovati.
Durante la ricerca dei campioni estratti dalla buca, un operaio notò il caposquadra, John Pitblado, che esaminava attentamente un oggetto e se lo metteva in tasca. Lui non volle dare spiegazioni e disse che avrebbe mostrato l'oggetto a tutti solo nella prossima riunione. Ma egli sparì e non si vece più trovare.
Negli anni successivi Pitblado cerco in tutti modi di comprare la parte est di Oak Island, probabilmente nella convinzione che il tesoro fosse nascosto li, ma senza successo perché i proprietari, conoscendo la vicenda, rifiutavano qualsiasi offerta. Non si seppe mai il ritrovamento che fece il caposquadra della Truro ma questa vicenda è una di quelle che ha alimentato la caccia al tesoro fino ai giorni nostri.

Nel 1850 la Truro Company tornò all'attacco creando un pozzo adiacente al Money Pit per raggiungere il tesoro ma anche a loro, come ai loro predecessori, il pozzo si allagò. Questo avvenimento però permise ai cercatori di fare una scoperta molto interessante.
Mentre cercavano in tutti i modi di drenare il pozzo notarono per prima cosa che l'acqua era salata e per seconda che il livello dell'acqua si alzava e abbassava in base alla marea.
Con questa scoperta la squadra, dopo numerosi studi, arrivò alla conclusione che la spiaggia dello Smith's Cove era in realtà artificiale. Trovarono un sistema di 5 gallerie lungo tutta la spiaggia che si univano in un unico canale che portava l'acqua di mare dallo Smiith's Cove fino al pozzo originale. La compagnia escogitò così un sistema per bloccare il flusso dell'acqua tramite una diga, per poi chiudere i condotti che facevano allagare il pozzo. Per loro sfortuna però la diga fu distrutta da una tempesta prima della conclusione.
Una cosa molto interessante è che durante la costruzione della diga trovarono i resti di una diga precedente.
Dopo questo ennesimo insuccesso, la Truro Comany optò per un ultimo tentativo di scavare una fossa con la speranza di intercettare il canale d'acqua ma anche questo tentativo falli e portò la compagnia a chiudere definitivamente.

Un nuovo tentativo di assicurarsi il tesoro fu fatto nel 1861 dalla Oak Island Association. Essi fecero una buca a est della fossa originaria per cercare di intercettare il canale d'acqua ma scavarono fino a 36 metri senza incontrare nulla, così lo abbandonarono. Fecero un nuovo buco, questa volta a ovest ma cominciò anch'esso a riempirsi d'acqua. Durante il tentativo di prosciugarlo però il Money Pit collassò facendo precipitare il tesoro parecchi metri più sotto. Nel corso degli anni successivi diverse compagnie cercarono di risolvere il mistero del tesoro ma senza alcun successo. Fino a quando nel 1893 un uomo di nome fred blair entrò in scena con la "The Oak Island Treasure Company".

Il primo tentativo di questa nuova compagnia fu quello di studiare la "Cave-in-Pit", un pozzo che sembrava essere stato fatto dai progettisti della fossa del tesoro forse come tunnel di ventilazione per la costruzione dei canali di allagamento. Ancora una volta però l'acqua ebbe la meglio così l'abbandonarono. Negli anni successivi fecero altri pozzi ma senza risultati, finche nel 1897 decisero di liberare il Money Pit e alla profondità di circa 33 metri trovarono l'entrata del tunnel che portava l'acqua dallo Smith Cove. Bloccarono il passaggio con delle pietre ma l'acqua riuscì a crearsi un passaggio e rimpì nuovamente il pozzo. Visti gli scarsi risultati, la Treasure Company decise di eliminare il problema alla radice facendo esplodere il tunnel di allagamento direttamente dallo Smith Cove. Il tentativo fallì miseramente.

Allo stesso tempo prelevarono anche dei campioni di terreno dalla fossa del tesoro che portarono a una delle scoperte più importati mai fatte sulla piccola isola di Oak Island.
Alla profondità di circa 52 metri fu scoperta una stanza di cemento alta 210 cm con delle pareti di 18 cm. Quando fu nella stanza la trivella prima urtò del legno, poi un vuoto molto alto, per poi raggiungere uno strato di metallo soffice e infine circa un metro di pezzi di metallo. Quando la trivella fu portata in superficie attaccata alla punta trovarono un pezzo di pergamena con due lettere che sembravo "vi". Più convinta che mai della presenza di un tesoro nascosto, la Treasure Company scavò altri numerosi pozzi per raggiungere la stanza di cemento ma fallirono uno dopo l'altro.

Nel 1899 fu fatta un'altra tremenda scoperta. Dal South Shore Cove partiva un secondo tunnel di allagamento che portava l'acqua di mare, sempre tramite tunnel molti simili a quelli dello Smith Cove, al pozzo originale. Questo rafforzo ancora di più le convinzioni della compagnia ma non li porto più vicini al tesoro che cercarono di portare fino al 1936 ma senza successo.

Nel 1936 iniziarono nuove ricerche da parte di Gilbert Hadden assieme a Fred Blair. I due, oltre a sgombrare diversi pozzi ed estrarre campioni di terreno, fecero due scoperte molto interessanti lontano dal Money Pit. La prima fu un frammento di pietra misteriosa con delle iscrizioni molti simili a quella trovata a 27 metri di profondità nel pozzo originale. La seconda furono numerose travi, rinvenute allo Smith Cove, che sembravano essere state fatte dai progettisti della fossa perché tenute insieme da perni di legno e non di
metallo.

La prima metà del ventesimo secolo vide numerosi cacciatori tentare di impossessarsi del tesoro, tra questi ci fu anche il presidente degli stati uniti Flanklin Roosevelt. I seguenti cacciatori furono Erwin Hamilton nel 1938 e George Greene nel 1955 che, grazie a numerose trivellazioni, scoprirono strati di rocce, ghiaia e schegge di quercia non naturali.

Nel 1959 Bob Restall e la sua famiglia si misero alla ricerca del tesoro. Fecero una scoperta interessante sulla spiaggia dello Smith Cove, una pietra con scritto 1704. Nonostante molti ritenevano fosse un falso, Restal era convinto che si trattasse di una pietra scritta ai tempi dello scavo originale. Nel 1965, mentre Bob scavava un pozzo, si verificò una tragedia. Perse i sensi e cadde nel pozzo. Il figlio Bobbie e altri due operai cercarono di salvarlo ma anche loro furono sopraffatti da una sorta di gas, probabilmente proveniente da un generatore, caddero e annegarono.

Bob Dunfield, nel 1965, prese l'isola per continuare la ricerca. Prima tentò di bloccare il flusso dell'acqua dallo Smith Cove tramite macchinari pesanti e a quanto pare vi riuscì. Poi scavò una fossa sul lato sud dell'isola per intercettare l'altro tunnel d'acqua. Non riuscì ad individuarlo, però trovò un pozzo sconosciuto che apparentemente scendeva per circa 13,5 metri che sembrava essere stato costruito dai progettisti della fossa.
Un'altra scoperta fu una caverna sotterranea naturale, a 43 metri di profondità, di circa 12 metri di altezza che coincideva con una trivellazione fatta 1955.

Sempre nel 1965 prese in mano il progetto Daniel Blankenship, l'attuale ricercatore. Un anno dopo l'inizio delle sue ricerche scavo ancora più in profondità il pozzo trovato da Bob Dunfield, scoprendo che continuava per altri 13 metri. Trovò anche, a 18 metri, un chiodo lavorato a mano e una rondella.
Nel 1967 fu trovato un paio di forbici lavorate a mano sotto i condotti dello Smith Cove, apparentemente spalle-americane, vecchie di oltre 300 anni. In seguito fu ritrovata anche una pientra intagliata a forma di cuore. Nel 1970 si formò, per mezzo di Blankenship, la Triton Alliance, per continuare le ricerche. Mentre lavoravano ad una uova barriera trovarono dei tronchi di circa 20 metri e marchiati ogni metro con numeri romani. Grazie alla moderna datazione al radiocarbonio si stabilì che avevano circa 250 anni. Sulla spiaggia più a ovest furono trovate 2 strutture in legno con chiodi fatti a meno e fascette di metallo e sotto la spiaggia fu trovato un paio di scarpe di pelle. Dopo queste scoperte la compagnia decise di commissionare un studio geologico dell'isola da parte della Golder Associates di Toronto. Non fu mai resa pubblica la relazione dello studio dell'isola, ma subito dopo la Triton Alliance invece ancora maggior denaro nel progetto.

La scoperte più sorprendenti avvennero nel 1976 quando la Triton scavò ciò che è conosciuto come il
Borehole 10-X, un tupo di acciaio di 72 metri affondato ad una distanza di 54 metri a nord-est dalla fossa del tesoro. A 70 metri di profondità furono trovate molte cavità apparentemente artificiali. Fu calata una telecamera in una delle cavità che riportò delle immagini stupefacenti. Si vide subito una mano amputata che galleggiava nell'acqua, tre casse e numerosi attrezzi. Infine fu avvistato anche un corpo umano. Decisero così di mandare dei sommozzatori in avanscoperta ma, viste le forti correnti e la scarsi visibilità, fu impossibile avvistare qualcosa. Prima di riuscire ad esplorare tutto il tunnel crollo quasi uccidendo Blankenship che si salvò per miracolo.

Ai giorni nostri la Triton sta chiedendo un prestito al governo canadese per costruire un pozzo di cemento armato largo 21 metri e profondo 54 metri e forse grazie a questo si scoprirà finalmente il tanto agognato tesoro.


TEORIE E CONCLUSIONI

Le difficoltà incontrate nelle opere di scavo hanno ovviamente portato a pensare che un sistema così complesso di "difesa" fosse stato fatto per proteggere qualcosa di davvero prezioso. Nel corso degli anni si sono fatte strada numerose teorie sul contenuto del tesoro. La forse troppo poco fantasiosa teoria del tesoro dei pirati ha lasciato spazio a cose come i segreti del continente perduto di Atlantide, i manoscritti originali e la vera identità di Shakespeare, il tesoro della corona francese, il tesoro perduto dei Templari e addirittura il Santo Graal.

Quella dei Templari è sicuramente una tra le teorie più seguite ed i sostenitori si rifanno ad alcuni presunti fatti avvenuti prima dell'inizio degli arresti dei Templari da parte del re di Francia nel 1307. Si narra che il 12 settembre di quello stesso anno 25 navi Templari, per sfuggire alla persecuzione, partirono dal porto di La Rochelle verso un paese che li potesse ospitare. Una parte della flotta raggiunse la Scozia dove avevano ottimi rapporti con Henry St. Clair, lord di Roslin. St. Clair fece costruire la Cappela di Rosslyn dove si dice che i Templari abbiano nascosto, per un periodo, il loro favoloso tesoro. A favore di questa tesi ci sono i numerosi simboli templari presenti nella cappella. Nel 1398 però il tesoro non era più al sicuro così St. Clair decise di intraprendere un viaggio alla scoperta di nuove terre dopo la Groenlandia, dove poter nascondere il tesoro. Si dice che siano approdati in Nova Scotia dove avrebbero scavato il Money Pit per nascondere il tesoro.
Se volete approfondire questa teoria:


Oltre a tali teorie ci sono studiosi che, analizzando le prove concrete legate alla leggenda di Oak Island, asseriscono che non ci sia nessun tesoro. Uno di questi studiosi è Joe Nickell, che si occupa del mistero dal 1982 e asserisce che non esiste nessun tesoro e che le famose "gallerie artificiali" non sono altro che gallerie naturali molto comuni in formazioni geologiche come queste.
Molto altre teorie, basate su fatti certi e non, sono presenti dietro al Money Pit, quello di cui siamo certi è che la leggenda di Oak Island sia molto interessante e ricca di mistero e che farà parlare di se ancora per molto tempo.


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