Sailing Stones, le pietre mobili del lago scomparso

24 Dicembre 2013

Oggi vorrei parlarvi di un fenomeno che dal 1948 lascia perplessi geologi e fisici. Questo fenomeno è chiamato in molti modi, sailing stones, sliding rocks o moving rocks e consiste nel movimento di pietre senza l'aiuto di animali o uomini che avviene a Playa Racetrack, il fondale asciutto di un antico lago, nel cuore della Death Valley in California.


Queste pietre che hanno dimensioni che variano da pochi a grammi a mezza tonnellata, iniziano il loro movimento ogni 2/3 anni e si spostano anche per 3/4 anni lasciandosi alle spalle il solco del loro percorso. Il loro movimento non ha apparentemente uno schema logico, infatti si muovono in linea retta, a zig zag o in centri concentrici. La lunghezza e la direzione dei percorsi è così variabile che alcune pietre partite contemporaneamente posso seguire percorsi diversi, intersecandosi e addirittura fare marcia in dietro verso il punto di partenza.


Molte ipotesi sono state fatte per cercare di far luce su questo strano fenomeno ma senza mai arrivare ad una conclusione.
Nel 1955 il geologo George M. Stanley disse che il vento da solo non è in grado di far muovere le pietre e ipotizzò che gli spostamenti fossero agevolati da un sottile strato di ghiaccio che a volte si forma soprattutto nel periodo invernale.
Nel '68 iniziò un monitoraggio di 30 pietre che durò 7 anni, mostrando che 28 delle 30 pietre continuarono il percorso già iniziato precedentemente e la distanza più lunga di 262 metri fu percorsa da una pietra di poco più di 6 centimetri di diametro.
Secondo la teoria più accreditata formulata da alcun fisici nel 1995, le forti tempesta invernali con venti che raggiungono anche i 145 km/h darebbero inizio al movimento delle pietre, reso scivoloso dalla pioggia e successivamente, grazie all'acqua, venti di minore intensità ne garantirebbero un movimento costante per un lungo periodo.
Naturalmente questo non spiega le direzioni differenti e il perché di alcune pietre che non accennano un movimento. Insomma un mistero davvero singolare tanto da fare ipotizzare ad alcuni scettici che sia opera di qualche burlone.
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Non è tutto UFO quel che è ovale

28 Novembre 2013

Qualche giorno fa, mentre facevo zapping, mi sono imbattuto in un programma che parlava di UFO presenti nelle opere di grandi pittori e artisti, la cosiddetta Clipeologia. Nonostante conoscessi già l'argomento non l'avevo mai approfondito, ed essendone rimasto affascinato come non mai prima di allora, decisi di parlarne nel mio blog.
Facendo qualche ricerca sull'argomento notati che molte delle ipotesi fatte dagli "ufologi" sono prive di fondamento, dettate da una mancanza di conoscenza in materia di storia dell'arte, suggeritami dal fatto che non si citano quasi mai altri dipinti o opera d'arte simili o si fa riferimento ad una minima ricerca in campo artistico o più semplicemente al buon senso.

Spinto dalla voglia di cercare una spiegazione più plausibile per quegli OVNI (Oggetti Volanti Non Identificati), scelsi uno dei quadri che più mi facevano dire <<quello non è un ufo!>> e cioè questo:

La Tebaide - di Paolo Uccello
Naturalmente quella che vedete non è la vera foto del dipinto, ma una delle immagini che compare più spesso nei siti che trattano questo argomento e che non rende giustizia all'intera opera. Proprio questo "stratagemma" di mostrare solo una piccola parte dell'intero dipinto e per giunta con una qualità molto scadente, porta il lettore medio, ignorante in materia d'arte o più semplicemente privo della voglia di fare una minima ricerca sull'opera, a esclamare <<cavoli è proprio un UFO!>>
Ora non voglio soffermarmi sulla "moralità" di questo tipo di informazione che tanto dilaga nei siti di UFO e misteri (visto che la risposta più intelligente che si ottiene, da parte loro, "criticando" il loro tipo di informazione è <<ognuno tira l'acqua al proprio mulino>>), ma mostrarvi quello che questi siti non vi mostrano, e cioè l'intero dipinto:



Dopo aver visionato l'opera in una buona qualità e per intero, ho finalmente dissipato il mio dubbio ed ho esclamato <<quello è un cappello!>>
Da ignorante quale sono in storia dell'arte cristiana non avevo idea chi fosse il personaggio ai piedi del crocifisso ma ero certo che quello nel dipinto fosse un cappello cardinalizio.
Qualche altra ricerca su questo dipinto mi ha fatto approdare su un articolo dal nome:

ARTE E UFO?
No grazie, solo arte per favore...


Devo ringraziare proprio questo sito se non ho passato settimane a cercare tutte le informazioni su questa e le altre opere dove gli "ufologi" asseriscono ci siano oggetti non identificati. Come si suol dire "Onere al Merito", perché l'autore di questo articolo (Diego Cuoghi) ha fatto un lavoro davvero molto curato dando una spiegazione a tutti quelli "oggetti" cosiddetti "misteriosi".
Invito tutti voi, cari lettori, a leggere per intero l'articolo in questione perché merita davvero il tempo speso.
Voglio fare comunque un piccolo riassunto della spiegazione dell'opera di Paolo Uccello.
Ne "La Tebaide" o chiamata anche "Scene di vita eremitica", vengono rappresentate varie scene di vita monastica, tra cui in alto a destra un gruppo di monaci si flagellano davanti al crocifisso; nella parte alta centrale San Francesco riceve le Stimmate (o Stigmate); subito sotto troviamo, all'interno di una grotta, San Gerolamo (o Girolamo) in preghiera davanti ad un altro crocifisso. Sotto al crocifisso vediamo appunto l'oggetto da alcuni classificato "UFO", che altro non è che un cappello da cardinale. San Gerolamo infatti, si racconta, divenne eremita dopo aver rinunciato alla vita ecclesiastica "piena di onori e soddisfazioni intellettuali, ma piena anche di tronfia vanagloria e di farisaica convinzione di superiorità culturale e morale".
Se si vanno a visionare altri dipinti di San Gerolamo si può notare come le scene siano molti simili:

Artista Pietro Vanucci
Artista Albrecht Bouts
Come potete notare in questi due dipinti ci sono quattro particolari presenti anche ne "La Tebaide":
la pietra che il santo porta nella mano destra, con la quale si percuote; il leone vicino a lui che racconta la leggenda secondo la quale il santo avrebbe salvato l'animale togliendole una spina dalla zampa; il crocifisso in legno e in fine il cappello da cardinale, che come già detto prima, simboleggia la sua rinuncia alla vita ecclesiastica.
Questo ci porta a capire che nel dipinto "La Tebaide" non è presente alcun UFO, bensì  un cappello visibile in questi e in molti altri dipinti che raffigurano il santo.

Invito nuovamente a leggere l'articolo che vi ri-linko di seguito per approfondire questa e altre opere che di misterioso non hanno proprio nulla.

www.sprezzatura.it
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Un disco volante sorvola il Kazakistan

18 Novembre 2013

Il mese scorso, precisamente il 21 ottobre, è apparso su youtube un breve filmato girato ad Almaty in Kazakistan. Il video è di scarsa qualità e mostra un oggetto circolare che ruota su se stesso prima di scomparire dietro l'edificio in qui si trovano gli autori del filmato.
Difficile capire se si tratta di un filmato autentico vista la scarsa qualità dell'immagine, ma proprio questa scarsa qualità fa propendere più sulla realtà delle immagini, perché i falsi sono solitamente di alta qualità. Lasciamo agli esperti l'arduo compito e noi godiamoci il mistero.



Fonti: www.ufoonline.it
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La Pietra del Sole, il segreto della navigazione Vichinga

1 Novembre 2013

Come tutti sanno i Vichinghi erano abili navigatori che hanno percorso migliaia di chilometri in mare e probabilmente, come molti sostengono, sono stati i primi a scoprire il Nord America molto prima di Cristoforo Colombo. Quello che resta un mistero è il loro navigare come unica bussola il sole, anche quando le condizioni atmosferiche non permettevano di localizzare il sole ad occhio nudo.
In alcuni racconti Islandesi si racconta che questi straordinari navigatori utilizzassero le cosiddette "pietre del sole" con cui potevano localizzare il sole anche con le condizioni atmosferiche più avverse. Purtroppo in questi racconti non si fa riferimento ad una spiegazione sul loro "magico" funzionamento.

Le prime ipotesi arrivarono nel 1969, quando un archeologo danese ipotizzo che le pietre servissero per misurare la polarizzazione della luce solare (la polarizzazione avviene quando la luce incontra un ostacolo, come la nebbia o una superficie lucida, che fa assumere ai raggi solari un particolare orientamento). Purtroppo però non fu in grado di stabilire quale pietra potesse essere utilizzata dai Vichinghi per questo determinato scopo.

Un aiuto più recente venne dalla Proceedings of The Royal Society A, che nel 2011 pubblicò una studio su questo enigma. Secondo i ricercatori, dietro la magica pietra utilizzata dai Vichinghi si celerebbe un minerale che avrebbero effettivamente potuto utilizzare per orientarsi in mare.
Si tratterebbe dello Spato d'Islanda, un cristallo di calcite trasparente, reperibile in Scandinavia in grado di polarizzare la luce solare e di rifrangerla permettendo così, con una semplice rotazione, di collocare esattamente la posizione del sole anche senza poterlo vedere ad occhio nudo.

Il fisico Guy Ropars dell'università di Rennes ha condotto un esperimento su di uno Spato Islandese trovato a bordo della Alderney, una nave inglese affondata nel 1592. Questa pietra, secondo i suoi studi, potrebbe essere stata realmente utilizzata dagli antichi Vichinghi.
La pietra è di circa un metro ed ha due divisori di navigazione che suggeriscono sia stata conservata con altri strumenti di navigazione.

Per questo esperimento, gli studiosi hanno arruolato 20 volontari che hanno guardato attraverso il cristallo nei giorni nuvolosi per cercare di individuare la posizione del sole. Il risultato è stato stupefacente. I volontari riuscivano a trovare il sole con un solo grado di errore sui 360°.

I ricercatori pensano che, molto probabilmente, la pietra sia stata utilizzata sulla nave elisabettiana per correggere gli errori di una normale bussola magnetica, per esempio durante la fase del tramonto quando il sole non era più visibile sotto l'orizzonte.
L'ulteriore prova di queste loro teorie è il ritrovamento di alcune pietre delle stesso tipo in alcuni siti Vichinghi, anche se purtroppo è molto difficile collocarle in un corredo funerario dal momento che spesso i Vichinghi cremavano i loro defunti.

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Georgia Guidestones, la Stonehenge americana

16 Ottobre 2013

Georgia Guidestones, considerata la Stonehenge americana, è uno dei più enigmatici monumenti dell'era moderna, non tanto per le imponenti misure ma per le strane circostanze dietro la sua costruzione e l'enigmatico messaggio lasciato ai posteri.

Tutto ebbe inizio un venerdì di giugno del 1979 quando un uomo che si faceva chiamare Robert C. Christian si presentò negli uffici dell'Elberton Granite Finishing Company Inc. in Georgia, con la richiesta di un monumento. Il presidente della compagnia, Joe Fendley, gli spiegò che loro non si occupavano di costruire monumenti per i privati, ma l'uomo insistette per conoscere il costo dell'opera.
Fendley, dove aver visionato il progetto nei dettagli, presentò un preventivo all'insistente uomo.
Quest'ultimo, lo stesso giorno si presentò alla Granite City Back, dove mostrò la sua idea al presidente Wyatt C. Martin, al quale rivelò il vero nome: Robert C. Christian era infatti un nome fittizio visto il suo credo cristiano.

Subito dopo l'incontro con il presidente della Granite City Bank, l'uomo se ne andò dicendo che sarebbe tornato per definire gli ultimi dettagli prima dei lavori. Qualche giorno dopo Fendley e Martin si incontrarono e visto che non avevano ricevuto nessuna notizia da parte di quel misterioso uomo, pensarono di essere rimasti vittime di uno scherzo. Ma dovettero ricredersi quando Robert tornò a fargli visita con un modellino in legno del progetto e l'idea di trovare il luogo ideale dove realizzare l'imponente monumento.

La prima intenzione fu di erigerlo in un luogo isolato lontano dalla città come Hancock County, per via dell'ottimo granito, il clima mite che avrebbe favorito la conservazione del monumento ma soprattutto per le origini della nonna di Robert.

Martin propose di progettare l'opera nella zona di Elberton, soprattuto per via dei costi meno elevati e anche perché l'area era ritenuta dagli indiani "il centro del mondo".
Dopo vari studi, il luogo scelto fu nel terreno di proprietà di Mildred e Wayne Mullenix a circa 8 miglia di distanza da Elberton. Così il lavoro comincio.

Per supervisionare l'interò progetto fu scelto un uomo con 40anni di esperienza alla spalle, Joe Davis, che nonostante fosse in pensiona dal 1974 accetto quello che lui stesso considerò, vista la mole del monumento, "un'impresa quasi impossibile". Ci vollero infatti diverse settimane per estrarre ciascun masso di granito.

Charlie Clamp fu invece l'incisore dei 4000 caratteri che ricoprono le lastre di tutta la struttura. Un curioso ricordo viene proprio da lui che asserisce di aver udito, durante i lavori di incisione, strane voci e una musica misteriosa..

Il 22 marzo del 1980, dopo 9 lunghi mesi di lavoro, fu inaugurato il Georgia Guidestone.

Parliamo ora della struttura. Georgia Guidestone è alto circa 6 metri per un peso di 107 tonnellate. E' formato da 4 lastre di granito disposte verticalmente ed equidistanti tra loro che formano una X e sopra di esse vi è una lastra rettangolare sorretta da un pilastro centrale. Quest'ultimo pilastro presenta due caratteriste particolari: ad altezza uomo è collocato un foro in direzione della stella polare e più in basso vi è un secondo foro che si allinea ai solstizi ed equinozi solari. Sulla pietra che copre la struttura vi è una fessura di 22 millimetri di diametro che permette il passaggio di una spiraglio di luce per indicare il giorno dell'anno. Quello che lascia esterrefatti e perplessi non sono tanto le dimensioni ma il messaggio di 10 regole o consigli, scritte in otto lingue moderne (inglese, spagnolo, ebraico, arabo, cinese, russo, swahili, hindi) sui lastroni verticali.

I "Dieci Comandamenti" recitano:

1. Mantenete l’umanità sotto i 500 milioni, in equilibrio perpetuo con la natura.
2. Controllate la riproduzione in modo saggio, migliorando l’efficienza e la diversità della specie.
3. Unite l’umanità con una nuova lingua viva.
4. Dominate passione, fede, tradizione, e tutte le cose con ragione temperata.
5. Proteggete tutte le persone e le nazioni con leggi eque e corti giuste.
6. Lasciate il governo interno alle nazioni, e le dispute internazionali a una corte mondiale.
7. Evitate leggi futili e funzionari inutili.
8. Mantenete i diritti personali in equilibrio con doveri sociali.
9. Apprezzate la verità, la bellezza, l’amore, cercando armonia con l’infinito.
10. Non siate un cancro sulla Terra, lasciate spazio alla natura, lasciate spazio alla natura.

Sulla pietra di copertura invece vi è inciso un messaggio molto più breve, in 4 lingue antiche (greco antico, babilonese, sanscrito e geroglifici egiziani):
“Let these be guidestones to an Age of Reason”
“Lascia che queste pietre-guida conducano a un'Era della Ragione"
Robert raccontò a Martin che durante i sui viaggi in europa era rimasto colpito dal complesso di Stonehenge ma che nonostante gli suscitasse curiosità non trasmetteva nessun tipo di messaggio. Invece il messaggio che Robert e il suo gruppo voleva incidere sul granito volevano che si trasmettesse di generazione in generazione.

Infine vicino alla struttura principale, sul lato ovest, vi è al suolo una "tavola esplicativa" con elencate le dimensioni, il peso, lo schema del monumento e la data della posa. Ai lati ci sono i 4 punti cardinali e le scritte riportano:
THE GEORGIA GUIDESTONES
CENTER CLUSTER ERECTED MARCH 22 1980

LET THESE BE
GUIDESTONES
TO AN AGE
OF REASON

Sulla lastra vi è riportata anche la sepultura di una capsula del tempo a circa 1,8 metri sotto terra, ma non vi è scritta la data di sotterramento ne di apertura.
Questo monumento e i suoi "comandamenti" hanno suscitato molte perplessità e teorie più o meno stravaganti. C'è chi asserisce che è stata opera di forze oscure e malvagie, altri dico che sia opera del "Nuovo Ordine Mondiale" e altri ancora dico sia solo una manovra pubblicitaria della città di Elberton famosa per il suo granito. Anche l'identità di Robert, che non fu mai svelata, suscitò molte teorie su chi fosse quell'uomo: alcuni ritengono che fosse un ricco petroliere texano, altri dicono che rappresentasse  l'ordine segreto dei Rosacroce, fondato dall'esorcista tedesco Christian Rosenkreuz.


C'è chi, oltre a supporre teorie sia anche arrivato a fare atti di vandalismo contro quello che per loro è il monumento del "Nuovo Ordine Mondiale". Ha suscitato molto sgomento soprattutto il primo comandamento che dice di mantenere l'umanità sotto i 500 milioni e per molti non è altro che un'apologia al genocidio. Ad aggiungere altro mistero c'è il fatto che dopo terminati i lavori, tutto il materiale riguardante il progetto venne distrutto.

Fonti: www.macrolibrarsi.it
          it.wikipedia.org

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Abbiamo inventato Gesù cristo

11 Ottobre 2013

Il 19 Ottobre, presso la Conway Hall di Londra, Josept Atwill apparirà per la prima volta alla conferenza 'Covert Messia' per far conoscere questa nuova controversa scoperta su Gesù Cristo al pubblico inglese.
Il Biblista americano asserisce di aver scoperto antiche confessioni che dimostrano che il Nuovo Testamento è stato scritto da aristocratici romani del primo secolo che hanno inventato la storia di Gesù Cristo. La teoria, per molti considerata stravagante, secondo Atwill rappresenterebbe la prova conclusiva dell'invenzione del Messia.
"Presento il mio lavoro con una certa ambivalenza, dato che non voglio causare direttamente alcun danno ai Cristiani", riconosce Atwill "ma questo è importante per la nostra cultura. I cittadini hanno bisogno di conoscere la verità sul nostro passato in modo che possiamo capire come e perché i governi creano false storie e falsi dei. Spesso lo fanno per ottenere un ordine sociale che è contro gli interessi della gente comune."

Sempre secondo Atwill il cristianesimo non è nato come religione, bensì come progetto di governo per pacificare i sudditi dell'Impero Romano. "Sette ebraiche in Palestina, a quel tempo, che erano in attesa di un Messia guerriero profetizzato, erano una costante fonte di insurrezione violenta durante il primo secolo," spiega "Quando i Romani esaurirono i mezzi convenzionali contro la ribellione, sono passati alla guerra psicologica. Hanno ipotizzato che il modo per fermare la diffusione di attività missionaria ebraica fosse quello di creare un sistema di credenze in competizione."

Molti si chiederanno: Gesù è stato basato su una persona reale?
"No, in realtà egli può essere l'unico personaggio di fantasia in letteratura, la cui storia di vita intera può essere ricondotta ad altre fonti. Una volta che tali fonti sono messe a nudo, non manca proprio niente"
Mentre studiava "Guerre dei Giudei" di Giuseppe Flavio, l'unico resoconto storico superstite in prima persona della Giudea del I secolo e il nuovo testamento, fece un delle scoperte più sconvolgenti: "Ho iniziato a notare una serie di parallelismi tra i due testi", racconta. "Anche se è stato riconosciuto da studiosi cristiani per secoli che le profezie di Gesù sembrano essere avverate da ciò che Giuseppe Flavio scrisse nella Prima guerra giudaico-romana, ne stavo vedendo decine di altri. Quello che sembra aver eluso molti studiosi è che la sequenza di eventi e di luoghi del ministero di Gesù è più o meno la stessa degli eventi e luoghi della campagna militare di Tito Flavio [imperatore] come descritto da Giuseppe Flavio. Questa è la prova evidente di un disegno volutamente costruito. La biografia di Gesù è in realtà costruita, del tutto, su storie precedenti, ma soprattutto sulla biografia di un Cesare romano."

Come è punto succedere che passasse inosservato sui alcuni dei libri più studiati di tutti i tempi?
"Molti dei paralleli sono concettuali o poetici, in modo che non risulta immediatamente evidente. Dopo tutto, gli autori non volevano che il credente medio potesse vedere cosa stavano facendo, ma volevano che il lettore attento capisse. Un istruito romano nella classe dirigente avrebbe probabilmente riconosciuto il gioco letterario" tutto questo secondo Atwill può dimostrare che "i Cesari romani ci hanno lasciato una sorta di letteratura puzzle che doveva essere risolta dalle generazioni future, e la soluzione a questo enigma è 'Abbiamo inventato Gesù Cristo, e ne siamo orgogliosi."



Per chi volesse approfondire l'argomento: www.covertmessiah.com
Fonte: uk.prweb.com
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Le misteriose teorie della Terra cava

3 Ottobre 2013

In questo articolo vorrei parlare di alcune teorie che hanno dato vita a molti romanzi di avventura e fantasia. Le teorie della terra cava sono molteplici, la prima teoria formulata fu di Edmond Halley, scopritore della cometa alla quale è stata data il suo nome. Halley, nel 1691, ipotizzo che la terra fosse cava e al suo interno conteneva altre sfere concentriche, come una specie di matrioska.
Ipotizzo questo per cercare di spiegare alcuni cambiamenti anomali riscontrati nella bussola. Infatti, secondo la teoria, le sfere avrebbero una rotazione indipendente l'una dalla altre e dalla superficie terrestre. Suggerì anche che le sfere potessero essere abitate.


Nel 1952 uscì il documentario "Land Beyond" dello scrittore L. Sprague de Camp e del divulgatore Willy Ley, dove si sostiene che Eulero avrebbe formulato anch'egli l'idea di una terra cava, ma senza strati interni, bensì al centro vi sarebbe un sole di 1000 km di diametro che illuminerebbe l'interno. Tuttavia non vi sono prove concrete sul fatto che Eulero l'abbia mai formulata e ci sono anzi prove che dico il contrario.


Nel 1818 John Cleves Symmes Jr. dichiarò che erano presenti due cavità di 2300 km di diametro, una la polo nord e una al polo sud, ipotizzando una terra cava con quattro gusci interni anch'essi con le cavità ai poli. Symmens ottenne molto rilievo e divenne uno dei più famosi assertori di questa teoria e propose  anche una spedizione al polo nord per cercare la cavità ma, nonostante i numerosi consensi, venne bloccato dal presidente statunitense  Andrew Jackson e morì poco dopo.
Nel 1964 Jules Verne pubblicò il suo secondo romanzo "Viaggio al centro della Terra", catturando e affascinando il pubblico con una storia di fantasia e avventura all'interno della terra.

Nel XX secolo la controversa teoria tornò a farsi sentire con "Phantom of the Poles" (1906), dove William Reed sosteneva la teria di una terra cava ma senza soli o sfere al suo interno, concentrandosi molto su alcune testimonianze di famosi esploratori dell'epoca.
In seguito Marshall Gardner scrisse "A jorney to the earth's interior" dove sosteneva che all'interno della terra ci fosse un sole e costruì persino un modellino brevettato della sua idea.

Negli anni '20 cominciarono le prime esplorazioni dei poli e qui comincia il mistero. Richard Bird fu, secondo le sue dichiarazioni, il primo uomo (assieme al suo copilota Floyd Bennet) a sorvolare il polo nord. In seguito però al ritrovamento del suo diario di viaggio alcuni esperti dichiararono che il capitano Bird tornò in Groenlandia quando mancavano ancora 243 km alla verticale del polo. Nel 1928 fu il primo uomo, questa volta verificato, a sorvolare il polo sud.
Secondo però alcuni sostenitori delle teorie della terra cava, il capitano Bird si spinse ben oltre il sorvolare i poli.


Negli anni '90, quasi quarant'anni dopo la sua morte, venne pubblicato il suo diario segreto dove ci sarebbe il racconto del suo viaggio nella terra interna. Nel 1947, durante una spedizione, il comandate entrò, grazie ad un tunnel presente nel polo nord, nell'interno della terra dove dei velivoli simili a dischi volanti presero il controllo del suo aereo per farlo atterrare su una delle città presenti nella terra interna.
Bird sarebbe entrato in contatto con uno di questi esseri che si consideravano "Guardiani del Pianeta", il quale gli disse che loro non approvavano il mondo in cui gli "umani" utilizzavano l'energia nucleare (probabilmente riferendosi ai casi di Hyroshima e Nagasaky). Subito dopo questo avvenimento si recò a Washington dove gli fu imposto di mantenere il segreto e non diffondere per nessun motivo le notizie.
Gli scettici però ritengono che il diario sia un falso, spiegando che nello stesso periodo della sua presunta visita nella terra interna, Bird partecipava ad un grossa spedizione navale chiamata High Jump dall'altra parte del globo. Secondo i sostenitori del viaggio di Bird questa grossa operazione militare al polo sud a cui avrebbe preso parte non sarebbe altro che la copertura che gli avrebbe permesso di andare al polo nord senza essere seguito dai media.


Quello della terra cava non è altro che un mito, perché le prove scoperte in seguito a queste teorie non fanno che dar credito alla scienza ufficiale. Anche ai giorni nostri però non mancano i sostenitori di questa fantasiosa teoria e, secondo il mio modesto parere, è bello conoscere anche questa parte di scienza non ufficiale, dove il mito cerca di abbracciare la realtà.
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Più di 200mila i candidati per la colonizzazione del pianeta rosso!

25 Settembre 2013

Creare una colonia umana su Marte.
Questo è il progetto di Mars One, che a partire dal 2023 porterà, sul pianeta rosso, squadre di 4 candidati scelti tra più di 200.000 candidature arrivate da tutto il mondo. Un "concorso" partito ad aprile che si è concluso con una valanga di video candidature per la fuga dal pianeta terra. Un progetto in cui molti hanno creduto, nonostante non sia previsto un viaggio di ritorno.


Questo enorme progetto è stato realizzato da due ingegneri olandesi, Bas LansDorp, un pioniere dell'energia eolica e Arno Wielders, fisico della NASA e dell'Agenzia Spaziale Europea. I due hanno reclutato collaboratori di altissimo livello da ogni parte del mondo per far fronte all'enorme difficoltà del progetto. I costi stratosferici (solo per la prima missione occorrono 6 miliardi di dollari) verrano vinti da un sistema di finanziamento mediatico, da parte delle televisioni di vari paesi che voglio trasmettere le immagini delle vari fasi del progetto e di sponsor desiderosi di partecipare al progetto di colonizzazione del pianeta rosso. Una sorta di reality, infatti, i 40 prescelti dalla prima selezione, dovranno fare un training di 7 anni a tempo pieno per poter affrontare le difficilissime condizioni di vita che dovranno affrontare. Dovranno anche formasi in ambito scientifico per essere in grado di riparare guasti ai moduli o agli impianti di produzione di acqua e ossigeno. Curare o operare per salvare la vita di un compagno ferito.


Nel 2018 verra mandato sul pianeta un rover per scegliere il luogo più adatto dove formare l'insediamento umano e nel settembre del 2022 partirà la prima squadra di 2 uomini e 2 donne. Seguiranno squadre da 4 componenti a distanza di 2 anni.

I rischi sono tantissimi, da problemi e ritardi legati ai moduli o agli astronauti a problemi più gravi come la contaminazione, per altro molto alta, da radiazioni, ai meteoriti che hanno un maggior impatto che sul nostro pianeta. Ma i due fondatori sono fiduciosi nel progetto: "Andremo su Marte e costruiremo una nuova Terra".


Qui trovate il sito del progetto: www.mars-one.com

Fonti: www.segretiemisteri.com
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Il manoscritto di Voynich, il libro più misterioso del mondo


18 Settembre 2013

Sfuggito a tutti i tentativi di interpretazione da parte di matematici, paleografi, linguisti, botanici e crittografi, il manoscritto di Voynich continua a restare, da oltre un secolo, un enigma irrisolto.

Il manoscritto deve il suo nome a Wilfrid Voynich, un mercante di libri rari di origini polacche, che lo acquistò dal collegio gesuita di Villa Mondragone, nel 1912. All'interno del libro, Voynich, trovò una lettera di Johannes Marcus Marci, rettore dell'università di Praga non che medico reale di Rodolfo II di Boemia. Nella lettera Marci affermava che il precedente proprietario, Rodolfo II, lo aveva acquistato per 600 ducati pensando fosse un'opera di Ruggero Bacone, filosofo e alchimista inglese.

Il misterioso libro, scritto in una lingua ignota e soprattutto in un alfabeto indecifrato e unico, è piuttosto piccolo (22 cm di altezza, 16 di larghezza e 8 cm di spessore) composto di 204 pagine, con una lacuna di 14 fogli. All'interno il libro presenta numerose illustrazioni molto particolari che non fanno altro che aumentare il suo mistero. La prima parte tratta di botanica, in cui sono presenti 113 disegni di piante sconosciute. Di seguito si passa all'astronomia e all'astrologia con altri disegni che danno spazio a numerose interpretazioni. Successivamente in una parte chiamata "biologica", sono presenti figure femminili immerse in liquidi scuri e la parte di "farmacologia" con raffigurazioni di fiale, ampolle e quelle che sembrano essere erbe medicinali.


Dal suo ritrovamento molti studiosi hanno cercato di interpretare il misterioso libro, ma senza giungere a conclusione. Questo a portato molti a pensare si tratti di una bufala molto ben riuscita, visto l'interesse portato fino ai giorni nostri.
Perfino la sua datazione, tutt'oggi non confermata, è stata e rimane motivo di studio anche dopo la tecnica del carbonio-14, svolta nel febbraio del 2011, da parte di un gruppo di ricerca dell'Università dell'Arizona. Il gruppo è stato autorizzato a prelevare alcuni campioni per la datazione e a seguito dell'esame il libro risulta risalire ad un periodo compreso tra il 1404 e il 1438. Non potendo però analizzare l'inchiostro con cui il libro è strato scritto, la datazione purtroppo rimane incompleta.

Un interessante studio è stato svolto dal fisico teorico Marcello Montemurro, presso l'università di Manchester che potrebbe dar credito all'ipotesi che il manoscritto sia autentico.
Il fisico sostiene di aver scovato alcune interessanti caratteristiche grazie ad un metodo statistico di analisi computerizzata, utilizzato già in passato per ricerche in ambito linguistico. Grazie a questo studio e stato possibile riscontrare alcuni modelli ricorrenti relativi alla disposizione di quelli che sono stati riscontrati come "termini". Una struttura lessicale articolata rivelerebbe un messaggio autentico dietro alle parole del manoscritto, le quali sono, secondo lo studio, distribuite secondo dei parametri riscontrabili  anche nelle lingue più diffuse.
Nonostante lo studio matematico rimangono però molte perplessità anche perché nulla ancora è stato decifrato.


Proprio per la sua natura misteriosa, il manoscritto ha ispirato diverse opere letterarie, come per esempio nel racconto Il Ritorno dei Lloigor di Colin Wilson, viene utilizzato come elemento letterario; lo scrittore Valerio Evangelisti, nell'opera Trilogia di Nostradamus, unisce il manoscritto all'Arbor Mirabilis e ne fa un testo esoterico.
Il manoscritto di Voynich è anche protagonista del libro di Michael Cordy, Il Manoscritto di Dio, dove viene decifrato e risulta essere una mappa per il giardino dell'Eden. Viene citato anche in altri libri come La Tomba di Ghiaccio di Steve Berry e Olympos di Dan Simmons.

Che sia autentico o meno il manoscritto ha sicuramente un suo fascino e continuerà a far parlare di se per molto tempo.

Per chiudere lascio il link di un articolo trovato in rete mentre ero in cerca di informazioni riguardanti il manoscritto. L'articolo è molto interessante e ipotizza che sia stato scritto da Leonardo da Vinci in età molto giovane.

Qui trovate l'articolo originale in inglese: http://www.edithsherwood.com/voynich_decoded/index.php
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Pompeii Sustainable Preservation Project: L'idea tedesca per salvare Pompei



06 Settembre 2013

In questi anni i nostri politici non si sono preoccupati di salvaguardare il patrimonio culturale che è la città di Pompei, lasciandola al degrado, anche se sarebbero bastati piccoli tagli ai loro guadagni per intervenire.

Per fortuna c'è ancora un futuro per questa antica città.

La Fraunhofer, organizzazione tedesca che raccoglie 60 istituti di ricerca applicata e che da anni rappresenta la ricerca e l'innovazione dell'industria tedesca e l'università di Monaco, promuovono il progetto e collaboreranno attivamente con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, con l'obbiettivo di "conservare Pompei per l'eternità".

I crolli, i continui richiami dell'UNESCO e i pochi fondi a disposizione della Soprintendenza dei Beni Archeologici sono le brutte notizie che accompagno Pompei sui giornali di tutto il mondo.
Per fortuna c'è qualcuno che, a differenza dei nostri politici, non solo se ne preoccupa, ma è pronto a spendere tempo, competenze e denaro per salvaguardarlo.

Il presidente della Fraunhofer, il Professor Klaus Sedlbauer ha parlato del progetto:
“Dobbiamo preservare e curare questo patrimonio. Non si tratta soltanto della mera conservazione dell’antico, ma anche dello sviluppo del nuovo. Il patrimonio culturale può fungere esso stesso come piccola università, se il restauro viene arricchito dalla formazione e dalla ricerca umanistica e scientifica d’eccellenza“

I lavori cominceranno nell'estate del 2014 e interesseranno 44 dei 66 ettari totali della città di Pompei.
Qui trovate il sito del progetto.

Ancora una volta non siamo stati in grado di investire e salvaguardare un Patrimonio del nostro territorio. Ennesima sconfitta per il nostro paese, ormai citata dai giornali di tutto il mondo solo per notizie sconfortanti.

Speriamo che, grazie a questa iniziativa, il nostro paese capisca che salvaguardare il nostro patrimonio culturale è un nostro dovere, prima di tutto, ma anche un bene per questo straordinario paese, ricco di storia e cultura.

Fonti: www.romanordest.com
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Il messaggio TV dell'Alieno Vrillon



30 Agosto 2013

Tutti siamo consapevoli che la televisione sia tra i mezzi di comunicazione più potenti utilizzati sul nostro pianeta e forse non siamo gli unici a conoscere il suo potenziale.
Nel pomeriggio del 26 dicembre 1977, durante il notiziario dell'emittente inglese TV England Southern Television, un segnale pirata sconosciuto si contrappose alla normale programmazione televisiva.
Il segnale conteneva un messaggio vocale di 600 parole in lingua inglese di un essere che si faceva chiamare Vrillon, rappresentate del comando Galattico di Ashtar.

Lo strano messaggio, della durata di circa 6 minuti, fu trasmesso a 5 ripetitori che spinsero la trasmissione a raggiungere città come Andover, Newbury, London, Oxford, Reading, Southhampton e Winchester. Il messaggio fu intercettato dai tecnici della IBA (Independent Broadcasting Authority), che cercarono subito di trovare la fonte e oscurare il messaggio ma fallirono.

Nella serata dello stesso giorno la Southern Television si scusò per quello che definirono una "interruzione audio". Le autorità non scoprirono mai l'origine della trasmissione pirata e la definirono semplicemente una "trasmissione mascalzona".

Intanto il messaggio, come potete immaginare, creò un forte allarme tra la popolazione e la polizia dichiarò alla stampa che "la gente era preoccupa e spaventata". La notizia fece il giro del mondo e numerosi giornali americani riportarono la notizia appresa dai loro colleghi oltre oceano.

Il messaggio del sedicente Vrillon di Ashtar è molto attuale e, come scrisse un utente al video di youtube, "maledettamente positivo". Il messaggio invitava alla pace tra i popoli e al cambio di mentalità e mette in guarda la popolazione del mondo contro quelli che Vrillon definisce poteri oscuri.
Ecco il messaggio originale:


“Questa è la voce di Vrillon, un rappresentante del Comando Galattico di Ashtar, che vi parla. Per molti anni ci avete visto come luci nei cieli. Vi parliamo ora in pace e in saggezza, come abbiamo fatto con i vostri fratelli e sorelle, dappertutto, sul vostro pianeta Terra. Noi veniamo ad avvertirvi sul destino della vostra razza e del vostro mondo, di modo che possiate comunicare ai vostri simili il percorso che dovrete intraprendere per evitare i disastri che minacciano il vostro mondo, e gli esseri sugli altri mondi intorno a voi. Questo affinché possiate condividere il grande risveglio del pianeta che passerà nella nuova Era dell'Acquario.La nuova era può essere un grande momento di pace e sviluppo per la vostra razza, ma solo se i vostri governanti sono informati delle forze maligne che possono oscurare i loro giudizi. Resta qui ancora e ascolta, dato che questa occasione può non tornare più. Tutte le vostre armi di malvagità devono essere rimosse.Il momento dei conflitti è ora passato, e la razza della quale fate parte può procedere alle piu’ alte fasi della sua evoluzione se mostrerete di esserne degni. Avete tempo ma breve per imparare a vivere insieme nella pace e nella benevolenza. Piccoli gruppi dappertutto sul pianeta stanno imparando questo ed esistono per passare alla luce dell’alba della nuova era di tutti voi. Siete liberi di accettare o rifiutare i loro insegnamenti, ma soltanto coloro che impareranno a vivere nella pace passeranno ai più alti regni di sviluppo spirituale. Ascolta ora la voce di Vrillon, rappresentante del Comando Galattico di Ashtar che vi parla. Siate consapevoli che ci saranno molti falsi profeti e guide che operano nel vostro mondo. Succhieranno la vostra energia - l’energia che voi chiamate denaro - usandola per fini diabolici, dandovi in cambio avanzi senza valore. Il vostro Divino sé superiore vi proteggerà. Dovete imparare ad essere sensibili alla voce della Verità dentro di voi che può dirvi cos’è la verità e cos’è la confusione, il caos e la menzogna. Imparate ad ascoltare la voce della verità al vostro interno, vi guiderà sul sentiero dell’evoluzione. Questo è il nostro messaggio per i nostri cari amici. Vi abbiamo guardato crescere per molti anni, cosi come voi avete guardato le nostre luci nei cieli. Ora voi sapete che noi siamo qui, e che ci sono miriadi di esseri intorno e sulla terra più di quanti i vostri scienziati ammettano. Noi siamo profondamente interessati a voi e al vostro sentiero attraverso la luce e faremo di tutto per aiutarvi. Non abbiate paura, cercate solo di conoscervi e vivere in armonia al passo del vostro pianeta. Noi del Comando Galattico di Ashtar, vi ringraziamo per la vostra attenzione. Stiamo ora lasciando i vostri piani d’esistenza. Possiate essere Benedetti dall’amore e dalla Verità suprema dell’Universo”.
La IBA ha sempre sostenuto la tesi della bufala dichiarando che a quel tempo l'antenna televisiva UHF di Hannington era tra i pochi ripetitori a poter tramettere un segnale da un altro trasmettitore, invece che essere trasmesso via cavo. Questo avrebbe consentito a chiunque di inserirsi, anche con un segnale di potenza relativamente bassa, vicino al trasmettitore.
In seguito la Southern Television dichiarò che un mistificatore di nome Robert usò il ripetitore per tramettere il messaggio pirata. Ci vollero 26 di indagini per stabilire che il messaggio era un presunto scherzo da parte di un certo Robert Delora.

Come si può immaginare il sedicente messaggio alieno fece subito scalpore nel mondo ufologico e fu valutata la possibilità che il messaggio fosse autentico.
Dopo la pubblicazione della notizia sul quotidiano Times fu inviata una lettera al direttore che chiedeva come la IBA o chiunque altro poteva essere così sicura che si trattasse di una bufala.

Fu fatto anche notare la strana coincidenza con il segnale chiamato "WOW" rilevato il 15 agosto dello stesso anno. Un segnale radio che venne rilevato dal dottor Jerry R. Ehman mentre lavorava al progetto SETI nell'Ohio.
Il segnale proveniva fuori dal sistema solare, durò 72 secondi e non venne mai più rilevato. Ehman, stupito dall'evidente origine interstellare del segnale, lo cerchio sui suoi tabulati e scrisse a fianco il commento WOW, che diventò in seguito il nome.



CONCLUSIONI
Il messaggio misterioso è un argomento sicuramente molto affascinante e che ancora oggi lascia molti dubbi sulla sua presunta non veridicità. Quello che a noi di Mistero e Scienza lascia perplessi, e sicuramente non solo noi, è il metodo utilizzato da questi presunti Alieni per diffondere il loro messaggio. Ipotizzando che il messaggio sia autentico e che gli Alieni possiedono una tecnologia più avanzata rispetto della nostra, perché trasmetterlo solo a poche città del mondo e non alla terra intera?
Leggendo attentamente il messaggio si può anche notare che in questa parte del messaggio: 
"Succhieranno la vostra energia - l’energia che voi chiamate denaro - usandola per fini diabolici"
Il sedicente Alieno usa la parola diabolici che deriva da diavolo, che proviene dalle religioni terrestri. e quindi presumibilmente non contemplato dagli Alieni, quindi perchè usarla?
Nonostante le varie supposizione che si possono fare una cosa è certa, il messaggio è molto positivo e, seguendolo, la popolazione mondiale ne trarrebbe solo dei benefici.

Fonti: ilnavigatorecurioso.myblog.it
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Il Tesoro di Oak Island


16 Agosto 2013

Oak Island è una piccola isoletta canadese situata nella baia di Mahone, in Nova Scotia. Da più di 200 anni quest'isola è la meta preferita dai cacciatori di tesori.

La leggenda del suo favoloso tesoro nacque nel 1795 quando un adolescente di nome Daniel McGinnis (o McInnis secondo fonti differenti), girovagando per l'isola, si imbatté in una strana depressione del terreno. Sopra di essa si trovava, appesa al ramo di una grande quercia una vecchia carrucola. Incuriosito e a conoscenza delle storie di pirati e tesori nascosti che si tramandavano sull'isola, decise di andare ad avvertire due suoi amici, John Smith e Anthony Vaughan. 
I tre amici decisero di intraprendere uno scavo. Appena iniziati i lavori, poco sotto la superficie, si imbatterono in uno strato di pietre disposte in modo da coprire l'intera buca. Dopo altri 3 metri di scavo trovarono uno strato di legno di quercia e andando più in profondità ne trovarono altri due rispettivamente a 6 e a 9 metri. Non essendo in grado di scavare più in profondità dati gli scarsi attrezzi a disposizione decisero di abbandonare momentaneamente il progetto in attesa di un aiuto (secondo altre fonti i tre ragazzi continuarono per altri 4,5 metri circa dopo il primo strato di legno, arrivando ad una profondità di circa 7,5 metri prima di accantonare momentaneamente il progetto).

Otto anni dopo i tre amici vennero contattati da un ricco uomo d'affari proveniente da Onslow, Simeon Lynds, che colpito dalla loro storia decise di fondare la Onslow Company, con il solo scopo di scovare il tesoro di Oak Island. I lavori di scavo cominciarono tra il 1803 e il 1804 (fonti differenti dicono il 1810) e grazie ai mezzi della Onslow Company raggiunsero velocemente i 27 metri circa, trovando ad intervalli di 3 metri strati di legno di quercia. Oltre al legno trovarono a 12 metri uno strato di carbone, a 15 uno di argilla e a 18 uno strato di quello che identificarono come fibre di cocco. Ai 27 metri di profondità trovarono una delle scoperte più importati dall'inizio degli scavi. Una misteriosa pietra con incisi degli strani simboli apparentemente senza alcun senso.
Studi più approfonditi portarono un professore di Alifax (fonti dicono intorno al 1860) a decifrarli come un messaggio in codice che recitava: "Forty feet below two million pounds are buried" (quaranta piedi più giù sono sepolti due milioni di sterline). Dopo questa scoperta nacque la teoria che la pietra fosse un falso messo li da qualcuno che voleva incoraggiare altri investitori ad unirsi al progetto.



La pietra, nonostante non fosse stata decifrata, incoraggio gli scavi della Onslow Company che poco sotto il ritrovamento della pietra, sondando il terreno con un piede di porco, colpì qualcosa che sembrava uno scrigno. Quella sera però i lavori vennero interrotti perché si stava facendo notte.
La mattina seguente i ricercatori fecero un'amara scoperta, il pozzo (chiamato Money Pit) venne trovato quasi interamente allagato. I tentativi per cercare di svuotare il pozzo furono inutili e l'acqua non accennava a diminuire così furono costretti ad abbandonare il progetto. Qualche tempo dopo tentarono di creare un pozzo parallelo per raggiungere il tesoro ma anche questo si allagò costringendo la Onslow Company a rinunciare definitivamente anche per mancanza di fondi.

Nel 1845 un membro dello scavo originale Anthony Vaughan contribuì a formare la Truro Company per proseguire con gli scavi alla ricerca del tesoro. Gli scavi però cominciarono solo nel 1849, dopo 4 anni di preparazione. La nuova compagnia riuscì in poco tempo a raggiungere i 26 metri ma lo scavo fu nuovamente invaso dall'acqua, così la compagnia decise di utilizzare una trivella ed estrarre campioni di terreno. Ad una profondità di 30 metri la trivella attraversò una piattaforma di abete rosso, poi incontrò 10 cm di quercia e quindi 56 cm di quello che fu definito come metallo in pezzi; poi 22 cm di quercia, altri 56 cm di metallo, 10 cm di quercia e ancora una piattaforma di abete rosso. La loro conclusione fu che avevano trivellato attraverso due casse o barili contenenti monete d'oro. Nel resoconto si menziona che  l'estrazione della trivella aveva riportato alla luce 3 anelli d'oro appartenenti a quella che poteva essere una catena. Quest'ultimi però non sono mai stati ritrovati.
Durante la ricerca dei campioni estratti dalla buca, un operaio notò il caposquadra, John Pitblado, che esaminava attentamente un oggetto e se lo metteva in tasca. Lui non volle dare spiegazioni e disse che avrebbe mostrato l'oggetto a tutti solo nella prossima riunione. Ma egli sparì e non si vece più trovare.
Negli anni successivi Pitblado cerco in tutti modi di comprare la parte est di Oak Island, probabilmente nella convinzione che il tesoro fosse nascosto li, ma senza successo perché i proprietari, conoscendo la vicenda, rifiutavano qualsiasi offerta. Non si seppe mai il ritrovamento che fece il caposquadra della Truro ma questa vicenda è una di quelle che ha alimentato la caccia al tesoro fino ai giorni nostri.

Nel 1850 la Truro Company tornò all'attacco creando un pozzo adiacente al Money Pit per raggiungere il tesoro ma anche a loro, come ai loro predecessori, il pozzo si allagò. Questo avvenimento però permise ai cercatori di fare una scoperta molto interessante.
Mentre cercavano in tutti i modi di drenare il pozzo notarono per prima cosa che l'acqua era salata e per seconda che il livello dell'acqua si alzava e abbassava in base alla marea.
Con questa scoperta la squadra, dopo numerosi studi, arrivò alla conclusione che la spiaggia dello Smith's Cove era in realtà artificiale. Trovarono un sistema di 5 gallerie lungo tutta la spiaggia che si univano in un unico canale che portava l'acqua di mare dallo Smiith's Cove fino al pozzo originale. La compagnia escogitò così un sistema per bloccare il flusso dell'acqua tramite una diga, per poi chiudere i condotti che facevano allagare il pozzo. Per loro sfortuna però la diga fu distrutta da una tempesta prima della conclusione.
Una cosa molto interessante è che durante la costruzione della diga trovarono i resti di una diga precedente.
Dopo questo ennesimo insuccesso, la Truro Comany optò per un ultimo tentativo di scavare una fossa con la speranza di intercettare il canale d'acqua ma anche questo tentativo falli e portò la compagnia a chiudere definitivamente.

Un nuovo tentativo di assicurarsi il tesoro fu fatto nel 1861 dalla Oak Island Association. Essi fecero una buca a est della fossa originaria per cercare di intercettare il canale d'acqua ma scavarono fino a 36 metri senza incontrare nulla, così lo abbandonarono. Fecero un nuovo buco, questa volta a ovest ma cominciò anch'esso a riempirsi d'acqua. Durante il tentativo di prosciugarlo però il Money Pit collassò facendo precipitare il tesoro parecchi metri più sotto. Nel corso degli anni successivi diverse compagnie cercarono di risolvere il mistero del tesoro ma senza alcun successo. Fino a quando nel 1893 un uomo di nome fred blair entrò in scena con la "The Oak Island Treasure Company".

Il primo tentativo di questa nuova compagnia fu quello di studiare la "Cave-in-Pit", un pozzo che sembrava essere stato fatto dai progettisti della fossa del tesoro forse come tunnel di ventilazione per la costruzione dei canali di allagamento. Ancora una volta però l'acqua ebbe la meglio così l'abbandonarono. Negli anni successivi fecero altri pozzi ma senza risultati, finche nel 1897 decisero di liberare il Money Pit e alla profondità di circa 33 metri trovarono l'entrata del tunnel che portava l'acqua dallo Smith Cove. Bloccarono il passaggio con delle pietre ma l'acqua riuscì a crearsi un passaggio e rimpì nuovamente il pozzo. Visti gli scarsi risultati, la Treasure Company decise di eliminare il problema alla radice facendo esplodere il tunnel di allagamento direttamente dallo Smith Cove. Il tentativo fallì miseramente.

Allo stesso tempo prelevarono anche dei campioni di terreno dalla fossa del tesoro che portarono a una delle scoperte più importati mai fatte sulla piccola isola di Oak Island.
Alla profondità di circa 52 metri fu scoperta una stanza di cemento alta 210 cm con delle pareti di 18 cm. Quando fu nella stanza la trivella prima urtò del legno, poi un vuoto molto alto, per poi raggiungere uno strato di metallo soffice e infine circa un metro di pezzi di metallo. Quando la trivella fu portata in superficie attaccata alla punta trovarono un pezzo di pergamena con due lettere che sembravo "vi". Più convinta che mai della presenza di un tesoro nascosto, la Treasure Company scavò altri numerosi pozzi per raggiungere la stanza di cemento ma fallirono uno dopo l'altro.

Nel 1899 fu fatta un'altra tremenda scoperta. Dal South Shore Cove partiva un secondo tunnel di allagamento che portava l'acqua di mare, sempre tramite tunnel molti simili a quelli dello Smith Cove, al pozzo originale. Questo rafforzo ancora di più le convinzioni della compagnia ma non li porto più vicini al tesoro che cercarono di portare fino al 1936 ma senza successo.

Nel 1936 iniziarono nuove ricerche da parte di Gilbert Hadden assieme a Fred Blair. I due, oltre a sgombrare diversi pozzi ed estrarre campioni di terreno, fecero due scoperte molto interessanti lontano dal Money Pit. La prima fu un frammento di pietra misteriosa con delle iscrizioni molti simili a quella trovata a 27 metri di profondità nel pozzo originale. La seconda furono numerose travi, rinvenute allo Smith Cove, che sembravano essere state fatte dai progettisti della fossa perché tenute insieme da perni di legno e non di
metallo.

La prima metà del ventesimo secolo vide numerosi cacciatori tentare di impossessarsi del tesoro, tra questi ci fu anche il presidente degli stati uniti Flanklin Roosevelt. I seguenti cacciatori furono Erwin Hamilton nel 1938 e George Greene nel 1955 che, grazie a numerose trivellazioni, scoprirono strati di rocce, ghiaia e schegge di quercia non naturali.

Nel 1959 Bob Restall e la sua famiglia si misero alla ricerca del tesoro. Fecero una scoperta interessante sulla spiaggia dello Smith Cove, una pietra con scritto 1704. Nonostante molti ritenevano fosse un falso, Restal era convinto che si trattasse di una pietra scritta ai tempi dello scavo originale. Nel 1965, mentre Bob scavava un pozzo, si verificò una tragedia. Perse i sensi e cadde nel pozzo. Il figlio Bobbie e altri due operai cercarono di salvarlo ma anche loro furono sopraffatti da una sorta di gas, probabilmente proveniente da un generatore, caddero e annegarono.

Bob Dunfield, nel 1965, prese l'isola per continuare la ricerca. Prima tentò di bloccare il flusso dell'acqua dallo Smith Cove tramite macchinari pesanti e a quanto pare vi riuscì. Poi scavò una fossa sul lato sud dell'isola per intercettare l'altro tunnel d'acqua. Non riuscì ad individuarlo, però trovò un pozzo sconosciuto che apparentemente scendeva per circa 13,5 metri che sembrava essere stato costruito dai progettisti della fossa.
Un'altra scoperta fu una caverna sotterranea naturale, a 43 metri di profondità, di circa 12 metri di altezza che coincideva con una trivellazione fatta 1955.

Sempre nel 1965 prese in mano il progetto Daniel Blankenship, l'attuale ricercatore. Un anno dopo l'inizio delle sue ricerche scavo ancora più in profondità il pozzo trovato da Bob Dunfield, scoprendo che continuava per altri 13 metri. Trovò anche, a 18 metri, un chiodo lavorato a mano e una rondella.
Nel 1967 fu trovato un paio di forbici lavorate a mano sotto i condotti dello Smith Cove, apparentemente spalle-americane, vecchie di oltre 300 anni. In seguito fu ritrovata anche una pientra intagliata a forma di cuore. Nel 1970 si formò, per mezzo di Blankenship, la Triton Alliance, per continuare le ricerche. Mentre lavoravano ad una uova barriera trovarono dei tronchi di circa 20 metri e marchiati ogni metro con numeri romani. Grazie alla moderna datazione al radiocarbonio si stabilì che avevano circa 250 anni. Sulla spiaggia più a ovest furono trovate 2 strutture in legno con chiodi fatti a meno e fascette di metallo e sotto la spiaggia fu trovato un paio di scarpe di pelle. Dopo queste scoperte la compagnia decise di commissionare un studio geologico dell'isola da parte della Golder Associates di Toronto. Non fu mai resa pubblica la relazione dello studio dell'isola, ma subito dopo la Triton Alliance invece ancora maggior denaro nel progetto.

La scoperte più sorprendenti avvennero nel 1976 quando la Triton scavò ciò che è conosciuto come il
Borehole 10-X, un tupo di acciaio di 72 metri affondato ad una distanza di 54 metri a nord-est dalla fossa del tesoro. A 70 metri di profondità furono trovate molte cavità apparentemente artificiali. Fu calata una telecamera in una delle cavità che riportò delle immagini stupefacenti. Si vide subito una mano amputata che galleggiava nell'acqua, tre casse e numerosi attrezzi. Infine fu avvistato anche un corpo umano. Decisero così di mandare dei sommozzatori in avanscoperta ma, viste le forti correnti e la scarsi visibilità, fu impossibile avvistare qualcosa. Prima di riuscire ad esplorare tutto il tunnel crollo quasi uccidendo Blankenship che si salvò per miracolo.

Ai giorni nostri la Triton sta chiedendo un prestito al governo canadese per costruire un pozzo di cemento armato largo 21 metri e profondo 54 metri e forse grazie a questo si scoprirà finalmente il tanto agognato tesoro.


TEORIE E CONCLUSIONI

Le difficoltà incontrate nelle opere di scavo hanno ovviamente portato a pensare che un sistema così complesso di "difesa" fosse stato fatto per proteggere qualcosa di davvero prezioso. Nel corso degli anni si sono fatte strada numerose teorie sul contenuto del tesoro. La forse troppo poco fantasiosa teoria del tesoro dei pirati ha lasciato spazio a cose come i segreti del continente perduto di Atlantide, i manoscritti originali e la vera identità di Shakespeare, il tesoro della corona francese, il tesoro perduto dei Templari e addirittura il Santo Graal.

Quella dei Templari è sicuramente una tra le teorie più seguite ed i sostenitori si rifanno ad alcuni presunti fatti avvenuti prima dell'inizio degli arresti dei Templari da parte del re di Francia nel 1307. Si narra che il 12 settembre di quello stesso anno 25 navi Templari, per sfuggire alla persecuzione, partirono dal porto di La Rochelle verso un paese che li potesse ospitare. Una parte della flotta raggiunse la Scozia dove avevano ottimi rapporti con Henry St. Clair, lord di Roslin. St. Clair fece costruire la Cappela di Rosslyn dove si dice che i Templari abbiano nascosto, per un periodo, il loro favoloso tesoro. A favore di questa tesi ci sono i numerosi simboli templari presenti nella cappella. Nel 1398 però il tesoro non era più al sicuro così St. Clair decise di intraprendere un viaggio alla scoperta di nuove terre dopo la Groenlandia, dove poter nascondere il tesoro. Si dice che siano approdati in Nova Scotia dove avrebbero scavato il Money Pit per nascondere il tesoro.
Se volete approfondire questa teoria:


Oltre a tali teorie ci sono studiosi che, analizzando le prove concrete legate alla leggenda di Oak Island, asseriscono che non ci sia nessun tesoro. Uno di questi studiosi è Joe Nickell, che si occupa del mistero dal 1982 e asserisce che non esiste nessun tesoro e che le famose "gallerie artificiali" non sono altro che gallerie naturali molto comuni in formazioni geologiche come queste.
Molto altre teorie, basate su fatti certi e non, sono presenti dietro al Money Pit, quello di cui siamo certi è che la leggenda di Oak Island sia molto interessante e ricca di mistero e che farà parlare di se ancora per molto tempo.


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UFO ripreso da un aereo in decollo da Parigi


14 Agosto 2013

Un passeggero in decollo dall'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, mentre riprendeva la fase di decollo dell'aereo, a immortalato uno l'incredibile passaggio supersonico di un UFO discoidale.



Non si sa ancora se il video è un falso o è autentico, sta di fatto che se si escludesse il fake sarebbe uno dei più interessanti video di UFO mai registrati. Dai pochi frame a disposizione però si nota molto bene come la luce del sole sull'oggetto discoidale, presumibilmente di materiale metallico, sia coerente con l'ambiate circostante.
Vi terremo aggiornati sulla vicenda.
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Il campo magnetico del sole si sta invertendo, di nuovo


13 Agosto 2013

Ebbene si il campo magnetico del sole si sta invertendo proprio in questo momento. Secondo i dati del monitoraggio solare, la NASA afferma che ci vorranno ancora 3 o 4 mesi prima che l'inversione sia completa.
Phil Scherrer, fisico solare di Stanford, assicura che, pur trattandosi di un evento che porterà ripercussioni a catena su tutto il sistema solare, è una parte normale del ciclo solare che avviene ogni 11 anni e quindi non porterà grossi problemi al pianeta terra.

Grossi cambiamenti avverranno fuori dalla eliosfera, la regione dello spazio dominata dal campo magnetico solare, che si estende ben oltre Plutone in prossimità dello spazio interstellare.
Le conseguenze terrestri saranno al massimo qualche disturbo alle comunicazioni radio per via dei picchi di attività solare, che coincidono con l'inversione dei poli. Grazie a questi picchi potremmo osservare anche un maggior numero di aurore.

Nonostante abbia un ciclo piuttosto breve, questo evento è molto importante ed interessante per studiare la nostra stella che ha sicuramente ancora molti segreti da svelarci.


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Heracleion: La città sommersa sta tornando alla luce


11 Agosto 2013

Dopo numerosi anni di scavi finalmente le lastre giganti, le monete doro, le sculture alte 4 metri e numerosi altri reperti della città di Heracleion trovati sul fondo dell'oceano stanno tornado alla luce grazie al lavoro straordinario di molti archeologi.

Heracleion, conosciuta anche come Thonis, fu un'antica città egizia vicino ad Alessandria d'Egitto che sprofondò nelle acque del mare circa 1200 anni fa (VI o VII secolo dc). L'unica menzione a questa città fu fatta dallo storico greco Erodoto, il quale disse che Elena e Paride visitarono la città egizia prima della guerra di Troia e per questo per molto tempo fu ritenuta solo una leggenda.

Nel 2000 il ricercatore francese Franck Goddio, durante un rilevamento topografico della costa egizia, scoprì la perduta città di Heracleion. Secondo alcuni studi, eseguita dall'archeologa Elsbeth Van der Wilt, la città fu un importante porto commerciale per il mediterraneo. A sostegno di questa tesi c'è la scoperta di acumi pesi provenienti da Atene, mai ritrovati in uno scavo egizio.
Molte sono le domande che i ricercatori si fanno su come la città possa essere sprofondata così all'improvviso negli abissi. Secondo alcuni la combinazione dell'innalzamento del mare e l'erosione della roccia di cui l'isola era formata, avrebbero causato l'affondamento di questa città così ricca di storia.




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